Presentazione del Libro Uno Sport per l’uomo aperto all’assoluto

Il Centro Umanistico di Ciampino Vi Invita alla Presentazione del Libro Uno Sport per l’uomo aperto all’assoluto, Questo libro importantissimo che tutti gli Educatori dovrebbero leggere. Otto anni www.coscienzainformazione.it fa inizia il nostro percorso che ci ha regalato tanti incontri, Ricerca Scientifica, Malattie, Sport, Spettacolo in una visione Culturale Spirituale. Oggi Grazie al Centro Sportivo italiano, la Cei, Istituti di Fernando Rielo, A.S.D. Acqua Acetosa Ciampino, il Centro Umanistico Ciampino. Con grande soddisfazione posso oggi affermare la qualità é intensità delle nostre iniziative sono collegate a questo pensiero di ieri , per un oggi del Domani. Questo libro è la nostra grandissima opportunità di esprimere il corpo Umano sulla terra grazie ad un Pensiero Metafisico che diventa movimento del Corpo per unire Spiritualmente Credenti é Non Credenti. Fernand


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Uno sport per l’uomo aperto all’Assoluto Editrice AVE Scheda riepilogativa autori e curatori Autori: Edio Costantini Prefatori: Mariano Crociata, Mario Lusek Il libro racchiude gli esiti dei primi due anni di lavoro della Scuola di pensiero e di ricerca sullo sport, promossa dall’Ufficio nazionale per la Pastorale del Turismo, Tempo libero e Sport della Conferenza Episcopale Italiana in collaborazione con la Sezione Chiesa e Sport del Pontificio Consiglio per i Laici e il Pontificio Consiglio della Cultura. La Scuola di Pensiero: Uno sport per l’uomo aperto all’Assoluto, costituisce un investimento in cultura e ricerca per riaffermare e rivitalizzare il valore educativo dello sport e contribuire alla formazione di una nuova generazione di dirigenti sportivi, di allenatori e di educatori. L’idea, avvincente e provvidenziale, capace di risvegliare le coscienze di quella vasta popolazione di giovani sportivi che sente nel proprio intimo il bisogno di andare oltre la pratica sportiva, arriva dalla Chiesa. La ricetta è: educazione e cultura. E poiché la cultura non è semplicemente sapere ma conoscere, prendere coscienza e consapevolezza, lo sport diventa valore educativo e culturale quando è capace di rivelare l’uomo a se stesso ed avvicinarlo a comprendere il valore religioso della sua vita. Risulta evidente nei vari contributi al testo una necessaria spinta dell’uomo verso la trascendenza, per la sua innata tendenza a staccarsi dalla materialità in un anelito verso l’Assoluto. Tra gli autori dei testi, “teorici” e “pratici“ dell’esperienza educativa dell’attività sportiva, figurano il curatore Edio Costantini, l’attuale Direttore dell’Uff. Naz. Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei Mons. Mario Lusek , il responsabile del Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della Cei Vittorio Sozzi, Paola Bignardi, già presidente dell’Azione Cattolica Italiana, il vescovo di Fidenza Mons. Carlo Mazza già responsabile della Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei, p. David Murray già Cappellano dell’Università del Foro Italico di Roma, Sergio Belardinelli ordinario di sociologia dei processi culturali dell’Università di Bologna, Angela Teja storica dello sport.

Tra le altre questioni condensate nel testo e affrontate nei numerosi incontri della Scuola – che nei primi due anni si è svolta presso il Centro S. Lorenzo a Roma, sempre di giovedì e in ore serali, in modo da avere alla fine un momento conviviale comune – compare la necessità di “salvare tutto lo sport” dalla deriva che sembra travolgerlo, attraverso l’individuazione non solo di un nuovo metodo ma anche di nuovi contenuti.

Dagli incontri romani è così scaturita l’immagine di uno sport che è esperienza trasversale della nostra società e del tempo, ma che è anche in grado di ricostruire l’humanum intero alla luce dell’esperienza cristiana e del Vangelo. Fondamentale nel dibattito della Scuola, e ora cardine del contenuto del libro, è l’importanza della riflessione sulla dimensione unitaria della persona, costituita di corpo, anima e spirito, con funzioni complementari, che permette allo sport di calarsi in un modello educativo definito. Tra gli altri contenuti risalta la ricerca di trascendenza, elemento di novità per una società laica e materialista quale è la nostra, che però si mostra utile strumento chiave per individuare vie d’uscita al difficile momento di degrado culturale che stiamo vivendo. Il senso pieno dello sport è infatti quello di essere al servizio della persona nella sua interezza: corpo, anima e spirito. Lo sportivo ha bisogno dunque non solo di educazione ma di spiritualità e valori trascendenti. Questi ultimi sono un valore aggiunto per lo sport e ciò viene spiegato con semplicità e chiarezza nel libro attraverso gli interventi in particolare di M. Carlo Mazza e p. David Murray. “Uno sport per l’uomo aperto all’Assoluto” è nato sulla scia degli orientamenti pastorali della CEI per il decennio 2010-2020 e degli appelli di Giovanni Paolo II quando, in occasione del Giubileo degli sportivi nell’ottobre 2000, egli mise in guardia verso le ambiguità dello sport. Perché non tutto lo sport è educativo e non tutto lo sport ha un ruolo positivo nella vita delle persone.

Il famoso discorso di Giovanni Paolo II, spesso citato, lo ha reso evidente: “Accanto a uno sport che aiuta la persona, ve n’è un altro che la danneggia. Accanto a uno sport che esalta il corpo, ce n’è un altro che lo mortifica e lo tradisce”. Si può dire che molte delle riflessioni fatte nella Scuola, ora riportate nel libro, ruotano intorno a questo principio: non sempre lo sport è educativo. Bisogna dunque decidere “in che squadra giocare”, come direbbe oggi papa Francesco, se con Cristo o contro di Lui.

Con le mirabili intuizioni del nuovo papa coincidono alcune riflessioni di “Uno sport per l’uomo aperto all’Assoluto”, per altro presenti anche negli ultimi discorsi agli sportivi di papa Benedetto XVI, in particolare la necessità di considerare lo sport un bene educativo, un bene culturale, sociale e spirituale. Infatti, tutto lo sport, da quello amatoriale fino a quello dilettantistico e professionistico, è spinto da un desiderio, da una urgenza che qualcosa accada, che lo rinnovi, che ne risvegli l’intenzionalità educativa, che vinca quel torpore che lo paralizza, non in senso fisico, bensì metafisico; non in apparenza, ma in profondità. Ciò che le persone, soprattutto i giovani, chiedono oggi allo sport è di dare innanzitutto senso alla loro vita. C’è bisogno di società sportive che siano luoghi educativi, di incontro e di amicizia, le cui attività sportive, culturali ed associative si offrano come autentiche esperienza di vita.

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