Il Centro Umanistico Presenta il Filmato CARIS, dedicato al Torneo Crescere Insieme

Continua il percorso educativo sportivo, Scientifico, Culturale, Spirituale dedicato al paziente S.L.A. (Sclerosi Laterale Amiotrofica) avviato dal Centro Umanistico, finalizzato alla Partita del Cuore di Ciampino svolta il 2 maggio 2009 per la S.L.A. e l’Abruzzo.

Per Fernando questi malati sono veri comunicatori che possono aiutare la ricerca grazie all’esperienza della SCIRITERAPIA, che in greco significa “Curare con il Sapere”.

Questa tecnica si rivolge alla malattie psicosomatiche di matrice esistenziale.

Grazie anche all’Azienda Spada, che ha stampato l’opuscolo “APPESO AL FILO”, unica esperienza al mondo di una sperimentazione effettuata a distanza con il paziente SLA.

Carlo Marongiu, deceduto nel 2008, grazie alla sperimentazione della Scriterapia per 3 anni ha mostrato un netto miglioramento.

Lo stesso Carlo ci ha educato a percepire molto di più, partecipando a convegni in Ciampino e incontri a Loreto.

Sul sito www.coscienzaimformazione.it è possibile leggere questa straordinaria esperienza.

Sul nostro sito, nella sezione “Ricerca e formazione”, è possibile visionare le due parti del filmato, presentato il 15 giugno al Casale dei Monaci di Ciampino:

Nei titoli di coda del filmato, Fernando – dopo 6 anni di ricerca – per la prima volta scrive il suo pensiero “PERCHE LA SLA???”

Inoltre, spera di dimostrare con il filmato che ognuno di noi in fondo proietta il proprio film della vita ma non sempre prendiamo i fotogrammi necessari per ricostruire la nostra verità e cosi chi ci deve ascoltare non può cogliere la nostra unicità, e siamo costretti a proiettare in noi un filmato “di comodità”, perdendo cosi il collegamento con le nostre risorse interiori.

Il filmato CARIS congiunge tantissimi fotogrammi di altre situazioni registrate e vissute, ma solo selezionando quelle più opportune emerge un filo conduttore propositivo verso una visione più totale e meno frammentata.

Domanda:
Un paziente, quante volte è messo in condizione di esprimere il suo proprio filo della vita, che permette a sè stesso di armonizzare spirito, mente e corpo??

Chi lo ascolta percepisce il filo conduttore del paziente? Oppure segue il suo proprio filo?

Se così fosse, di conseguenza non esisterebbe una reale relazione, e non può svilupparsi il vero collegamento per curare in pienezza la persona. Tutto questo, con il tempo, si somatizza. E quali possono diventare, allora, le conseguenze?

La nostra ricerca ci aiuta a definire queste problematiche, ed attraverso il gioco del calcio cerchiamo di comunicare e trasmettere questo nostro mesaggio.

Un educatore che sia preparato a percepire la persona nella sua interezza può aiutare lo sviluppo del ragazzo e collaborare con genitori, insegnati ed allenatori nel suo percorso di crescita.

Lascia un commento